Intervista di Silvia Riccio a Radio Radio


Nell’ambito della settimana europea della musicoterapia Silvia Riccio è stata intervistata dall’emittente romana Radio Radio 104.5, in onda venerdì dalle 00.10 alle 00.40.

Radio Radio By Night intervista Silvia Riccio

La musica è importante non solo come strumento di intrattenimento ma anche per le sue enormi potenzialità terapeutiche. A sostenerlo Silvia Riccio nel corso di una intervista rilasciata all’emittente Radio Radio 104.5, proprio nel pieno della settimana europea della musicoterapia.

L’intervista sarà trasmessa nel corso del programma Radio Radio by Night, in onda nella notte di giovedì 16 novembre tra le 00.10 e le 00.40.

Nel corso dell’intervista Silvia Riccio ha spiegato come si diventa musicoterapisti, e come sia necessario acquisire competenze e conoscenze sia in ambito musicale che medico e psicologico. Competenze che permettono poi al musicoterapista di svolgere la sua “funzione” al servizio delle persone, dei singoli  e dei gruppi di cui “si prende cura”.

Silvia Riccio ha anche raccontato in breve la sua esperienza professionale, svolta quotidianamente in tanti contesti e spesso a contatto con il disagio. Con i detenuti, per esempio, nel carcere romano di Regina Coeli, o con le detenute e i loro figli da zero a tre anni nella sezione nido del Carcere di Rebibbia. O anche con le donne operate al seno all’ospedale San Giovanni di Roma o con i disabili fisici  e mentali della scuola speciale Vaccari di Roma. E infine con le coppie in attesa nei corsi di accompagnamento  alla nascita dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma.

E questi sono solo alcuni dei tanti contesti in cui la relazione d”aiuto si basa sulla comunicazione che avviene in uno  speciale canale, quello corporo sonoro musicale.

Un canale particolarmente efficace, che permette a tutti di esprimersi liberamente, senza condizionamenti ma anzi con facilità, e di manifestare stati d’animo, emozioni o sentimenti.

E raggiungere per questa via uno stato di benessere interiore, fisico e mentale.

Insomma un mondo e una professione che l’intervistatore non conosceva e che ha attirato la sua entusiastica attenzione.

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