La musica diventa virale contro Coronavirus

La musica diventa virale contro Coronavirus

Durante l’emergenza gli italiani si “confondono” nella musica e ritrovano identità sonora, slancio vitale e richiamo alla vita!

Contro Coronavirus la musica diventa virale

Sembra che nei momenti di difficoltà il popolo italiano possa trovare risorse inaspettate dentro di sé per far fronte all’emergenza, come sta accadendo al giorno d’oggi nel nostro Belpaese: dolore e paura invece che abbattere le persone, hanno determinato un gran bisogno di ‘aggrapparsi’ alla musica, ma c’è sempre un motivo per cui qualcosa accade.

Dal punto di vista antropologico la musica riveste da sempre una funzione di integrazione sociale, esprime e crea appartenenza sociale, rafforza l’identità gruppale.

Ed è per questo che proprio adesso, a causa del Coronavirus, come in altre emergenze sociali, avviene un richiamo al “noi”, al “modello relazionale noi’: anche la musica, pertanto, permette di esprimere tale richiamo accordandosi perfettamente con quest’esigenza della collettività.

La creazione di flashmob, che sarebbe meglio definire più propriamente improvvisazioni musicali, esprime il bisogno di sentirsi, di mettersi in ascolto, la necessità di diventare orchestra, di ‘concertare’ per farsi forza, unirsi, non sentirsi soli, annullando le distanze.

Cantare l’Inno nazionale, che risuona sui balconi delle case e nelle finestre degli ospedali, manifesta non solo la nostra identità sonora ma anche la voglia di vivere, lo slancio vitale, o ancor meglio il richiamo alla vita!

La musica diventa esempio di solidarietà universale, più di ogni altra forma d’arte esprime la sua potenza perché arriva a coinvolgere più livelli: psichico, psicologico, affettivo, emozionale, biochimico. Ha un potere enorme di guarigione in quanto contribuisce a ridurre l’ansia (rammentiamo il l’uso di canti durante le battute di caccia, le guerre, la lavorazione dei campi, ecc.) innescando il rilascio di sostanze importanti come ossitocina, dopamina, endorfine.

La musica può curare il corpo e l’anima, può essere nutrimento di vita e soprattutto di Bellezza!!

In ogni gesto ed utilizzo del suono c’è un significato nascosto e profondo di cui spesso non si possiede consapevolezza come ad esempio l’applauso dal balcone.

Anche se potrebbe sembrare strano, esso rappresenta l’evocazione e la simulazione del suono dell’acqua, elemento vitale: ecco quindi che quando attraverso l’applauso si vuole gratificare qualcuno, in realtà non si sta facendo altro che auguragli lunga vita!

Si sta facendo questo augurio, nella situazione attuale, a tutte quelle donne e uomini che si trovano nella front line per aiutare, soccorrere e sostenere le persone contagiate che combattono contro il Virus.

La musica, che – come è noto – è nata prima del linguaggio, ha un intenso significato per l’uomo, è più istintiva e profonda della parola, emoziona, serve per raccontarsi, per ascoltarsi e quindi favorisce l’ascolto dell’altro.

Questa riflessione può essere utile per comprendere che le polemiche nate contro questa iniziativa spontanea sono infondate: essa, infatti, non genera confusione nel senso di ‘stato confusionale’, ma semmai nel senso etimologico del termine “cum fundere” ossia fondere insieme, nella fattispecie, esprime la volontà di essere un soggetto collettivo che attraverso un momento e uno strumento comune, la musica, appunto, esorcizza la paura, esce dal silenzio individuale che è anche espressione
di morte e si fonde nella voce collettiva per combattere un nemico invisibile.

Perché permanere in questo stato di paura e di stress – come hanno spiegato psichiatri e psicologi – contribuisce ad abbassare le difese immunitarie dei cittadini che in questo momento sono invece fondamentali per difendersi dal virus. Per quel sapere antico che rappresenta la saggezza degli anziani, il DNA di ogni individuo conosce questo pericolo, inoltre, poiché nelle radici storico culturali del Belpaese c’è la consapevolezza di essere anche il popolo del ‘bel canto’, più o meno consciamente ogni italiano si appella a questo patrimonio sonoro come risorsa per difendersi e curarsi attraverso la musica!

Silvia Riccio

Musicoterapeuta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.